Risacca, un progetto tutto siciliano

Risacca, un progetto tutto siciliano

 

 

Il comune italiano di Mazara del Vallo è un importante centro della costa trapanese. Qui l’archeologia si unisce alla bellezza del litorale, ed è proprio tra le sue acque profonde e cristalline che nasce un interessante progetto di economia circolare per il recupero delle reti da pesca, quelle che spesso si vedono abbandonate lungo l’area portuale o in diverse zone del territorio mazarese.

Si stima che ogni anno vengono abbandonate nei nostri oceani più di 150 milioni di tonnellate di plastica. Un’alta percentuale di fonte di plastica è composta dalle reti da pesca, le cosiddette reti “fantasma”.

Risacca è il nome scelto dagli ideatori di questo progetto: tre giovani imprenditori e disegnatori mazaresi trasformano le reti da pesca abbandonate in oggetti di moda.

Un progetto nato nel novembre 2020 e che, attraverso un dialogo continuo con i pescatori locali, ha cercato di comprendere la complessità delle dinamiche legate all’inquinamento marino e alle difficoltà burocratiche di gestione degli scarti del settore dell’industria ittica.

Rigenerazione e ambiente sono i valori sui quali si basa la prima linea di prodotti del brand: composta da borse resistenti, leggere, versatili e pieghevoli, pensate per escursioni costiere, escursioni naturalistiche e trekking urbano. Sono state create con l’antica tecnica di riparazione delle reti chiamata “sarcitura”, in questo modo non solo si riutilizzano le reti da pesca, ma si riesce a creare posti di lavoro tra gli artigiani locali.

Un ambizioso progetto che è oggi una realtà e che siamo sicuri riuscirà a curare i nostri mari.

Clean Hands, sempre attento a progetti innovativi per vincere la battaglia della sostenibilità.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

L’economia circolare: sostenibilità e innovazione.

La  Ellen MacArthur Foundation  definisce l’economia circolare come “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

Nell’ultimo decennio, a causa di un modello economico produttivo saturo, l’economia circolare ha trovato applicazione in diversi ambiti.

È dal 2015 che la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di norme sulla circular economy che obbliga i Paesi membri a riciclare almeno il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti da imballaggio, oltre al divieto di gettare in discarica quelli biodegradabili e riciclabili.

Un’economia che protegge l’ambiente e permette di risparmiare sui costi di produzione e di gestione.

Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti: passi fondamentali per estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Infatti, i materiali di cui è composto un prodotto – una volta che questo ha terminato la sua funzione – vengono reintrodotti nel ciclo economico.

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Un modello economico obsoleto che non riesce a far fronte all’incremento della domanda delle materie prime e al contempo alla carenza delle risorse.

Benefici dell’economia circolare

L’economia circolare rappresenta un’opportunità di sviluppo in termini di competitività, innovazione, ambiente e occupazione.

Sviluppare un’economia circolare, ridurre la quantità di rifiuti tutelando l’ambiente, sono tra i principali obiettivi di Clean Hands. L’azienda è cosciente che non si può continuare a produrre e inquinare, senza pensare prima a riutilizzare e riciclare.

Diamo una seconda vita ai rifiuti che produciamo!