Cura dei dettagli e igiene

Cura dei dettagli e igiene

 

Le panetterie si sono reiventate, i panifici di una volta, con poche pagnotte esposte e un piccolo bancone, sono quasi scomparse. Si sono dovute adattare ai tempi e alla vita frenetica dei clienti.

L’idea è quella di rendere la panetteria una location accogliente e confortevole dove far sentire a proprio agio il cliente per incentivarlo a restare e tornare.

Per questo motivo arredare un panificio nel giusto modo non è sicuramente semplice! La prima cosa da tenere in considerazione sono i dettagli, saranno questi a fare la differenza.

L’esposizione del pane e i suoi derivati deve essere fatta in maniera ordinata e chiara. La tendenza di oggi è utilizzare ceste di legno per il pane rispetto alle classiche di vimini, in quanto belle da vedere, resistenti e più coerenti con gli stili di arredamenti più classici.

Il legno aiuta a creare un’atmosfera familiare, calda e al tempo stesso amichevole.

La scelta del colore, che gioca un ruolo importante sull’umore, è importante: dal bianco, ideale per un panificio di piccole dimensioni, alle sfumature di rosso o marrone che stimolano l’appetito dei clienti.

Fondamentale la gestione degli scambi tra l’addetto alla vendita e il cliente. È importante riuscire a consegnare quanto ordinato senza che il cliente debba allungarsi o fare troppa fatica. La cosa migliore è inserire un angolo dedicato alla cassa, una scelta non solo estetica ma anche igienica visto che in questo modo si evita una possibile contaminazione tra cibo e denaro.

Il bancone: la moda detta che sia di grandi dimensioni, elegante e funzionale. È la prima cosa che il cliente vede quando entra, è importante che sia piacevole. Ciononostante, il bancone rimane uno strumento di lavoro. Dev’essere facile da pulire e accessibile a chi ci lavora dietro per rendere il servizio il più veloce possibile e che sia in grado di comunicare al cliente un generale senso di pulizia e igiene.

In Clean Hands conosciamo bene le esigenze delle panetterie e gli alti standard di igiene alle quali vengono sottoposte, per questo motivo il nostro guanto igienico si commercializza in due versioni: il modello base, adatto a banconi professionali grandi e moderni e il modello multiuse, piccolo e maneggevole è perfetto per spazi più stretti.

Perché la cura dei dettagli parte dall’igiene.

 

Immagine: vista in Pinterest

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Differenza tra pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione

Negli ultimi tempi, sentiamo e usiamo spesso queste parole: pulire, igienizzare, disinfettare e sanificare ma non sempre utilizziamo correttamente i termini.
Clean Hands con l’aiuto dell’autorevole documento “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” dell’Istituto Superiore di Sanità vuole dare una mano per chiarire la differenza tra questi procedimenti.”

Pulizia
La pulizia è il procedimento più semplice. Consiste nella rimozione della polvere e residui, eliminazione dello sporco visibile utilizzando prodotti detergenti che rimuovono la sporcizia e parte degli agenti patogeni mediante un’azione meccanica o fisica.

Igienizzazione
Questo procedimento consiste in una pulizia più profonda utilizzando sostanze che permettono di rimuovere gli agenti patogeni o le sostanze nocive presenti. Questa azione è un intervento obbligatorio prima di disinfettare e sterilizzare, perché lo sporco è ricco di microrganismi che si moltiplicano attivamente e potrebbero compromettere l’attività dei disinfettanti.
Alcune sostanze igienizzanti (es. ipoclorito di sodio o candeggina) sono attive nei confronti degli agenti patogeni, ma non sono considerate disinfettanti in quanto non autorizzati dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici.

Disinfezione
Questo è il procedimento utilizzato per distruggere la carica microbica di un ambiente, superficie e/o strumento. In questo caso è obbligatorio l’utilizzo di prodotti disinfettanti autorizzati dal Ministero della Salute, la cui efficacia nei confronti dei diversi microrganismi deve essere riportata obbligatoriamente in etichetta.
Nel caso in cui il disinfettante riuscisse a inattivare la quota totale di agenti patogeni si parlerebbe di sterilizzazione.

Sanificazione
È sicuramente il procedimento più complesso e generalmente affidato a imprese specializzate. È un insieme di azioni volte a rendere sano un ambiente. Consiste nello svolgimento delle tre attività precedenti: la fase di pulizia, igienizzazione, disinfezione e di miglioramento delle condizioni ambientali (microclima: temperatura, l’umidità e ventilazione).

 

Giornata Internazionale dell’Igiene delle Mani

Giornata Internazionale dell’Igiene delle Mani

 

I secondi salvano la vita – Igienizza le tue mani!
Questo è lo slogan che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha scelto per la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani, che si celebra ogni anno il 5 maggio.

L’evento sottolinea l’importanza di questo gesto semplice ma essenziale per la prevenzione delle malattie infettive.

Le mani, infatti, rappresentano il principale mezzo di trasmissione di germi patogeni. Il lavaggio delle mani rimane la misura fondamentale che da sola riesce a ridurre tra un 30 e 40 per cento le infezioni nosocomiali. È un gesto di grande importanza ma ancora non se ne ha una piena consapevolezza. La pandemia ci ha aiutato a rafforzare l’azione della pulizia delle mani.

Un salto nel passato

Il nesso fra igiene delle mani e protezione dalle malattie infettive ha radici profonde: colui che in Europa consideriamo il “padre” dell’igiene delle mani in ambito sanitario è Ignaz Semmelweis, un medico ungherese che a metà del XIX secolo iniziò a lavorare nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Vienna e riuscì a eradicare la febbre puerperale, che tante vittime mieteva fra le donne dopo il parto. Grazie alle misure igieniche introdotte da Semmelweis come quelle che obbligavano i medici a lavarsi le mani in catini contenenti soluzioni a base di cloro prima di accedere al reparto maternità, in pochi mesi si ottenne un calo evidente della mortalità fra le neo-mamme.

Come e perché lavarsi le mani

Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. È importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi. Se il sapone non è disponibile, usare un gel igienizzante mani a base alcolica frizionando il palmo e il dorso delle mani, le dita e le unghie, per almeno 20-30 secondi.

Lavarsi le mani con cura, per il tempo giusto e con i giusti movimenti ci aiuterà non solo a prevenire le crisi epidemiche ma anche a prevenire il disastroso fenomeno della resistenza agli antibiotici.